Le più importanti cittadine viticole dell’Alto Salento, ormai prossime alla provincia di Lecce, hanno dato origine al Parco del Negroamaro, nel segno di questo autoctono tipico della zona, coltivato quasi esclusivamente in Puglia e del quale esistono ancora vecchi vigneti coltivati con la tradizionale tecnica dell’alberello pugliese.
Scendendo verso il sud la prima DOC incontrata è quella di Squinzano, poi passiamo al Salice Salentino ed infine al Copertino DOC.
Il Negroamaro può essere vinificato in purezza o utilizzato in uvaggio con la Malvasia di Brindisi e di Lecce, altra varietà fortemente identificativa di questo territorio.
Il Salento è costituito da panorama pianeggiante in cui l’unica eccezione collinare sono le Serre Salentine, modesti rilievi tra Adriatico e Ionio che non superano i duecento metri. Molto noti sono i templi enologici di Guagnano e San Donaci, dove tuttavia si avverte forte e indissolubile il legame tra la cultura del vino e dell’olio.
Ad Ovest di Lecce troviamo la Piana della Cupa, un tempo zona residenziale della nobiltà leccese e disseminata di ville padronali, cascine, masserie fortificate e una sottospecie di trulli “pagghiare” (pagliai).
La zona di Campi Salentina è nota, oltre che per l’olio ed il vino, per essere il “Granaio della Terra d’Otranto”, con la produzione dell’orzo, la cui farina riveste, assieme a quella di grano tenero, un grande ruolo in cucina.
A Novoli la Madonna di Costantinopoli, detta anche Madonna del Pane, testimonia il forte connubio tra cibo e sacralità: ricordiamo infatti la Madonna per il suo miracoloso intervento nel corso di una terribile pestilenza agli inizi del XVIII secolo.
Prodotti tipici della zona sono: cime di rapa, fichi, fichi d’india, cotognata, fricelli, friselle e pasta d’orzo, lumache di san Pietro Vernotico, pettole, vincotto salentino, lampascioni.