Trebbiano Toscano

trebbiano toscano

Sinonimi Origine e cenni storiciZona di produzioneEsigenze ambientaliCaratteristiche chimiche del vinoUtilizzazione e caratteristiche sensoriali del vino
Albano, Biancame, Bobiano, Brucanico, Castelli Romani, Malvasia Fina, Passerina, Procanico, Santoro, Trebbianello, Trebbianone, Uva Bianca e altri in Italia; Saint-Emilion, Ugnì Blanc, Rossan de Nice in Francia.
Originario, molto probabilmente, del bacino orientale del Mediterraneo. Il trebbiano toscano, forse il più importante tra i tanti trebbiani, già citato da Plinio il Vecchio, come trebulanum, forse deve la sua denominazione ad una località omonima dell’antica Etruria, nei pressi di Luni, ai confini tra la Liguria e la Toscana, oppure al fiume Trebbia che scende attraverso i Colli Piacentini.
è uno tra i vitigni più diffusi a livello nazionale ed è coltivato su oltre 61.000 ha in quasi tutte le regioni, anche se si trova soprattutto in Toscana, Lazio ed Umbria. E’ presente in Puglia in maniera rilevate, iscritto tra le varietà idonee alla coltivazione in tutte le province
presenta produzione abbondante e costante; Si adatta ai vari tipi di terreno pur esprimendo meglio le sue potenzialità nei terreni di media fertilità ed in ambienti poco ventosi e con scarsa siccità. Preferisce la potatura lunga.
Maturazione:medio-tardiva

Grado alcolico: 10,5 – 12 vol. %

pH: 3,1 – 3,3

Acidità totale: 5,5 – 7 g/l
Utilizzato esclusivamente per la vinificazione spesso con altri vitigni.
Il vino che si ottiene dal trebbiano toscano è giallo paglierino, il profumo è abbastanza intenso e fruttato, ed il gusto evidenzia una struttura discreta ed un buon equilibrio.