Le denominazioni di questo territorio sono le DOC di Gravina e di Gioia del Colle. La prima è famosa soprattutto per i vini bianchi, freschi e profumati, ottenuti da Verdeca, Malvasia bianca, Greco di Tufo e Bianco d’Alessano. Nella DOC di Gioia del Colle viriamo, decisamente di colore, entriamo nella patria del Primitivo, probabilmente il più celebre autoctono prodotto altrettanto egregiamente a Massafra, in provincia di Taranto. L’area di produzione di questa DOC è la più estesa della Puglia spingendosi ai confini della Valle d’Itria e verso il tarantino.
Interessanti produzioni di bollicine le dobbiamo ad un vitigno autoctono riscoperto di recente, il Maruggio con prestigiosi risultati ottenuti con il metodo Champenois.
A Bari, nel capoluogo pugliese, sacralità, fede, arte e tradizione ci offrono ancora un gioiello dell’arte romanica: la Basilica di San Nicola. E’ un santuario che affonda le sue origini intorno all’anno Mille quando alcuni mercanti, tornando a Bari dall’Asia Minore, portarono con se le reliquie di San Nicola, che sarebbe diventato il patrono della città. Ancora oggi, da Oriente a Occidente, il culto di San Nicola risulta essere particolarmente sentito, considerato una sorta di santo universale, molto venerato in tutto il mondo cattolico e ortodosso, specialmente in Russia dove, come a Bari, oltre alla festa universale del 6 dicembre c’è anche quella del 9 maggio a memoria della traslazione delle reliquie.
Di grande rilievo, per Bari anche il Castello Svevo, il teatro Petruzzelli ed il Lungomare.
Spostandosi verso sud si può visitare il Castello Angioino di Mola di Bari e il vicino porto, con la sua flotta di pescherecci e il rinomato mercato del pesce.
Passando per Conversano non si può fare a meno di ammirare la cattedrale romanica e il castello aragonese dei Conti Acquaviva, mentre sulla costa, a pochi chilometri di distanza si trova la suggestiva Polignano costruita su una pittoresca scogliera. Nell’entroterra barese una tappa fondamentale sono le grotte di Castellana Grotte, testimonianza delle origine carsiche della nostra regione.
Spostandoci sul versante occidentale, ad Altamura visitiamo il centro storico, la cattedrale, voluta dallo stesso Federico II, e la cava dei dinosauri, nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia: una zona di dodicimila metri quadrati sulla quale sono impresse orme di dinosauri.
A Gravina ammiriamo i segni lasciati dal passaggio delle acque visitando appunto la gravina, che solca in maniera evidente la città e dà il nome a questo importante distretto cerealicolo pugliese nonché rilevante zona vitivinicola.
Prodotti tipici del territorio sono: cipolla rossa di Acquaviva delle Fonti, carne podolica della Murgia, uva da tavola Italia e vittoria, zampina di Sammichele, dolcetti di mandorla, cime di rapa, lampascioni, fungo cardoncello della Murgia, latticini e burrata di Gioia del colle e noci, pane di Laterza, pane di Altamura Dop.